Leggendo questo articolo avrai modo di farti la tua idea e imparerai pure un paio di formule per recuperare gli oggetti smarriti!
Nella tradizione cinese, il numero 13 viene ridotto al numero 4, come somma delle cifre 1 + 3; dato che il suono della parola quattro suona simile alla parola morte, il n.4 viene associato alla sfortuna. Per questo motivo, in Cina molti edifici non hanno il tredicesimo piano, molte stanze non hanno la camera n.13 e nemmeno Ryanair ha la fila 13 nei suoi aerei.
Si dice sia sfortunato anche perché viene associato a Giuda, il tredicesimo apostolo che tradì Gesù e perché tra tutti i semidei scandinavi, il tredicesimo, Loki, fu il più crudele.
In Italia e particolarmente in Veneto, il 13 viene considerato un numero molto fortunato, perché il 13 Giugno si festeggia Sant’Antonio da Padova; in tantissime parrocchie si celebra la messa del Pane, che viene distribuito ai fedeli.
Tutto ebbe origine da un bimbo, Tommasino, dichiarato morto, poi miracolato grazie all’intercessione del Santo e alle preghiere della madre. Da qui il “pondus pueri”, una preghiera con la quale i genitori in cambio di protezione per i propri figli, promettono al Santo tanto pane quanto il peso del bambino.
Inoltre ci si prepara alla celebrazione del Santo fin dai 13 giorni precedenti (di solito per le altre feste sono 9 giorni di novena). Si dice che il Santo conceda una grazia per ogni giorno di preghiera, per chi recita tutte le 13 invocazioni una volta al giorno, per i 13 giorni consecutivi.
Le invocazioni si possono trovare sul web facendo una ricerca.
Sant’Antonio da Padova può inoltre esserci d’aiuto nella ricerca degli oggetti smarriti, invocando il Si Quaeris Miracula. Quindi se c’è bisogno di trovare qualcosa basta recitare:
Si quaeris miracula mors, error, calamitas, dæmon, lepra fugiunt, ægri surgunt sani. Cedunt mare, vincula, membra, resque perditas petunt, et accipiunt juvenes, et cani. Pereunt pericula, cessat et necessitas; narrent hi, qui sentiunt, dicant Paduani.
Se cerchi i miracoli, la morte, l’errore, la calamità e il demonio sono messi in fuga, gli ammalati divenir sani. Il mare si calma, le catene si spezzano; ritrovano le cose perdute i giovani ed i vecchi. S’allontanano i pericoli, scompaiono le necessità; lo attesti chi ha sperimentato la protezione del Santo di Padova.
Anche Sant’Antonio Abate viene invocato per la stessa cosa, ma la preghiera ovviamente è diversa e molto più semplice da ricordare:
Sant’Antonio dalla barba bianca fammi trovare quello che mi manca.
La recito come un mantra e vi posso assicurare che funziona!
Per me il 13 non è un giorno malefico, anzi, lo associo ad una forte energia e all’unicità, proprio perché perché non è divisibile e mi sembra vada controcorrente, fuori dagli schemi.
Negli arcani maggiori dei Tarocchi di Marsiglia il n.13 è associato all’Arcano Senza Nome, mentre nei Tarocchi di stampo inglese o tedesco viene chiamato La Morte. Questo passaggio segna una dolorosa rivoluzione, il distacco dai pregiudizi e dai preconcetti, una liberazione fisica e mentale di tipo karmico, un passaggio difficoltoso, spesso triste ma necessario a portare nuova linfa vitale e cambiamenti fondamentali.
L’arcano 13 è ovviamente associato anche alla medianità, essendolo lo psicopompo dei Tarocchi, cioè l’addetto a traghettare le anime nell’aldilà.
Bene, ora hai un panorama abbastanza completo su questo numero. Fammi sapere che ne pensi, se eviti o accogli il n.13, se hai una formula diversa per rintracciare le cose perse o se usi già quelle scritte sopra.
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Grazie mille e alla prossima, Michela